Il Consiglio europeo di giovedì si occuperà principalmente della difesa. A dire il vero è difficile che durante la riunione dei 28 capi di stato vengano prese decisioni di peso sull’argomento, ma non è questo il punto.
Il punto è che Angela Merkel, dopo aver formato il suo governo di coalizione con i socialdemocratici ed essere stata nominata cancelliera per la terza volta, mercoledì è arrivata a Parigi per discutere con François Hollande, e l’incontro ha offerto a entrambi un’occasione per affermare la loro volontà di rilanciare il tandem franco-tedesco al servizio del progetto europeo.
“Abbiamo un orizzonte comune che deve diventare un’agenda comune”, ha dichiarato il presidente francese. “Possiamo dare inizio a una nuova fase”, gli ha fatto eco la cancelliera. Alla luce di queste dichiarazioni è evidente che il Consiglio è il primo test sulla volontà di Parigi e Berlino di lavorare insieme per il bene dell’Unione.
Se durante la notte l’Unione bancaria non vedrà la luce, non sarà affatto un buon segno. Se invece le interminabili discussioni sulla sua creazione porteranno a una novità concreta avremo la prova che Francia e Germania vogliono davvero avanzare a braccetto verso un’innovazione fondamentale, e finalmente le banche dell’eurozona saranno sottoposte al controllo della Banca centrale europea. In questo modo sarà possibile evitare che le casse degli stati europei siano svuotate da un’eventuale crisi futura, che al contrario sarà assorbita da un fondo bancario comune o (come ultima risorsa) dalla solidarietà europea.
La Francia spinge per una soluzione di questo tipo, perché l’Unione bancaria potrebbe rafforzare la fiducia nelle istituzioni finanziarie europee e nella solidità dell’economia del vecchio continente. La Germania invece non è ancora convinta, perché teme di dover pagare un prezzo eccessivo. Le discussioni saranno particolarmente difficili, ma se andranno a buon fine l’eurozona sarà finalmente federata in un aspetto essenziale.
L’esito del Consiglio europeo sarà estremamente significativo, ma in ogni caso resta il fatto che nella giornata di mercoledì François Hollande ha proposto ad Angela Merkel una riflessione franco-tedesca sulle relazioni tra l’Ue e la Federazione Russa (anche alla luce della crisi ucraina) e iniziative comuni sull’aumento degli investimenti, sull’Europa sociale, sul clima, sulla transizione energetica e sul finanziamento degli interventi militari europei.
Parigi e Berlino vogliono trasformare l’eurozona in un’unione politica all’interno dell’Ue. Merkel propone un nuovo trattato, ma la Francia non ne vuole sapere perché pensa che prima di tutto sia necessario riconciliare gli europei e l’Europa. Nonostante le divergenze, però, il tandem franco-tedesco si è rimesso in moto. Il Consiglio europeo ci dirà se il passaggio a vuoto è stato superato.
(Traduzione di Andrea Sparacino)
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