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Grafiche e campetti: la match analysis per capire il trionfo dell'Atalanta

Резюме: E’ un Lecce coraggioso quello che esce sconfitto dal rinnovato (almeno in parte) Gewiss Stadium. Coraggioso perché mister Liverani non rinuncia mai ad impostare dal basso, ed alla fine però si deve scontrare con i propri limiti tecnici, quelli sui ...

E’ un Lecce coraggioso quello che esce sconfitto dal rinnovato (almeno in parte) Gewiss Stadium. Coraggioso perché mister Liverani non rinuncia mai ad impostare dal basso, ed alla fine però si deve scontrare con i propri limiti tecnici, quelli sui quali l’Atalanta si costruisce l’ennesima vittoria. Sono 5 i successi nelle prime 7 giornate di campionato, che sommate al pareggio ottenuto contro la Fiorentina fanno 16 punti per i nerazzurri (2,28 di media a partita), che garantiscono la miglior partenza in serie A di sempre. Unico neo sull’ennesima ottima prestazione resta il gol subito all’86° da Lucioni sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla trequarti sinistra dell’attacco giallorosso.

Gli xG creati

Partiamo dalla mappa degli xG creati, che rende in maniera evidente la differenza di prestazione tra la squadra di Gasperini e quella di Liverani. Sono 30 nel totale (di cui 15 in porta con 13 parate da parte di Gabriel che marca in questo modo il record di parate in serie A in una sola partita) i tiri per i nerazzurri che producono 4,36 xG. Sono 7 i tiri per il Lecce (di cui 2 in porta ed un gol).

L’Atalanta è tornata a riportare la palla all’interno dell’area di rigore con il 77% del totale dei tiri scoccati dal suo interno (come mostrato dall’immagine sotto).

Da dove hanno tirato

Il Lecce di Liverani viene ufficializzato nelle «formazioni» pre partita con il 4-3-1-2 (con Mancosu trequartista alle spalle di La Mantia e Falco), ma sul campo si schiera con un 4-3-3 (con Mancosu che occupa la sinistra dell’attacco leccese); struttura che mantiene anche in fase di non possesso come mostrato dall’immagine sotto.

È una squadra (come già detto nell’articolo di presentazione) che non rinuncia mai alla costruzione dal basso. Questo è un dogma imprescindibile per il suo allenatore, ma nella gara del Gewiss Stadium da dogma si trasforma con il passare dei minuti in «tormento» per i giallorossi.

L’Atalanta parte con l’acceleratore premuto. Pressione alta e ritmi forsennati. La squadra di Liverani vacilla in un paio di occasioni ma poi, dal 15° al 30° minuto ritrova equilibrio sul campo e riesce anche ad alzare il suo baricentro aiutata da due situazioni: l’Atalanta rifiata dopo la partenza «sprint» ed i nerazzurri abbassano la percentuale di passaggi completati. Questi 15 minuti di sviluppo meno pulito da parte della squadra di Gasperini è ben visibile dal procedere orizzontale della linea temporale degli xG (immagine sotto).

La linea temporale delle occasioni

In questa fase la squadra pugliese mostra del buon gioco. Riesce ad uscire con ordine dalla pressione nerazzurra e riesce a mettere i difficoltà la retroguardia orobica con due differenti situazioni di gioco: i 3 attaccanti leccesi giocano stretti costringendo i 3 difensori nerazzurri a restare bloccati sul centro mentre salgono Rispoli a destra e Calderoni a sinistra costringendo Gosens e Castagne ad abbassarsi. Quando l’attacco giallorosso non sviluppa in questo modo è Falco a manipolare la posizione di Palomino. In alcune occasioni lo costringe e seguirlo e ad uscire in marcatura creando qualche difficoltà alle «letture» difensive di Kjaer. In altre occasioni taglia alle spalle di Palomino sulle verticalizzazioni proposte da Imbula e Petriccione, con l’argentino che soffre le sue corse.

Ma al 30° l’Atalanta ricomincia a ritrovare ritmo e pressione che concretizza al 35°, approfittando dell’estrema confidenza con cui il Lecce ha cominciato a costruire dal basso. Luccioni appoggia in orizzontale e corto sulla destra per Falco. La pressione dei nerazzurri è però già scattata con Gosens che anticipa e serve in area Zapata che batte Gabriel con una sassata.

immagine 5

Da li in poi la gara si mette in discesa per i colori nerazzurri che raddoppiano al 40’ con una triangolazione tra Zapata e Gomez nel mezzo spazio di sinistra dell’attacco nerazzurro. Liverani persiste nel suo piano tattico anche quando sostituisce il play basso Petriccioni con Farias, trasformando l’assetto del Lecce da 4-3-3 a 4-2-3-1 che diventa 4-2-4 in fase di non possesso. L’Atalanta mantiene i suoi ritmi e Gasperini la sprona a continuare. Non vuole cali di concentrazione il mister, e i giocatori in campo continuano a marciare sulle macerie di un Lecce che non variando tipologia di gioco perde fiducia nei propri mezzi con il trascorrere dei minuti. Se un rimprovero si può muovere a Liverani è proprio questo. La fase ordinata di costruzione bassa che si era vista nei primi minuti della gara e che aveva consentito ai giallorossi di risalire il campo, si trasforma con il trascorrere di minuti in una serie di passaggi sbagliati che innescano rapidi attacchi dei nerazzurri. I giocatori giallorossi sembrano sfiduciati e avrebbero forse avuto bisogno di altre soluzioni (mancano ad esempio i lanci lunghi del greco Tachtsidis). Per l’Atalanta il terzo gol arriva al 55° ad opera di Gosens che chiude con un pregevole esterno sinistro una triangolazione con Ilicic e che lo ha visto tagliare il campo da sinistra a destra. Robin marca anche il primo gol sotto la nuova curva nord (un muro verticale veramente imponente).

La girandola di cambi di mister Gasperini è uomo per uomo quando toglie l’ammonito Kjaer per Toloi e Zapata per Muriel, mentre quando inserisce Malinovskyi per Ilicic, l’ucraino va a giocare sulla trequarti con Gomez che si sposta sul centro sinistra dell’attacco.

Il «solito» gol incassato

Come ricordato sopra, l’unico neo della prestazione è il gol concesso nel finale di gara a Lucioni che batte di testa Gollini a pochi metri dalla porta, incornando una punizione battuta dalla trequarti di sinistra dell’attacco leccese da Falco. Come mostrato dal fotogramma sopra, il leccese si inserisce indisturbato tra le maglie della difesa nerazzurra (tutta attratta in avanti). La sua posizione non è controllata da nessuno sin dall’inizio della rincorsa di Falco.

Lucioni porta a 10 le reti subite dai nerazzurri in queste prime sette giornate di campionato (1,42 di media a partita) ed è questo sicuramente l’aspetto su cui lavorare per il prosieguo della stagione, marcando anche l’ennesima distrazione (o errore di organizzazione?) su palle da fermo.

Pur con queste sbavature, l’Atalanta ha fornito da agosto ad ora, la sua miglior partenza in Serie A di sempre, e quindi non c’è che da essere soddisfatti delle prestazioni dei ragazzi di Gasperini, con l’augurio che al rientro dalla sosta i nerazzurri ci possano regalare qualche soddisfazione anche in Champions League, magari uno sgambetto al City di Guardiola.

Посилання:https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/corner/match-analysis/grafiche-e-campetti-la-match-analysis-per-capire-il-trionfo-dellatalanta_1323935_11/
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Дата публікації:07.10.2019 8:29:01
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Категорії (оригінал):Match Analysis
Додано:07.10.2019 9:02:31




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