Резюме: | Il 4 aprile si celebra la Giornata Internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, voluta dalle Nazioni Unite per combattere questo flagello che causa ogni anno in tutto il mondo migliaia di vittime, in grandissima parte civili, anche a distanza di tanti anni dalla fine dei conflitti. Le mine antipersona sono al bando dal 1999 ma continuano ad esplodere, uccidere e mutilare migliaia di persone. Secondo l’ultimo rapporto Landmine Monitor 2020, sono 60 i Paesi contaminati da questi ordigni, inclusi 33 Stati firmatari del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine e, tra quest’ultimi, Afghanistan, Bosnia-Erzegovina, Cambogia, Croazia, Etiopia, Iraq, Tailandia, Turchia, Ucraina e Yemen sono le aree maggiormente contaminate nel mondo (con più di 100 km²). Nel 2020, l’emergenza Covid-19 ha purtroppo causato anche la sospensione delle attività di bonifica e di educazione al rischio in diversi Paesi e aree, tra cui Armenia, Bosnia-Erzegovina, Ciad, Colombia, Libano, Senegal e Vietnam, esponendo ancora di più i civili al pericolo delle mine e degli ordigni bellici inesplosi. |