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Per analizzare la gara tra Atalanta e Cagliari non si può prescindere dall’episodio che ha pesantemente condizionato la partita. E’ il minuto 39 del primo tempo ed il Cagliari è in vantaggio (meritatamente) da 7 minuti. Ilicic e Lykogiannis ...
Per analizzare la gara tra Atalanta e Cagliari non si può prescindere dall’episodio che ha pesantemente condizionato la partita. E’ il minuto 39 del primo tempo ed il Cagliari è in vantaggio (meritatamente) da 7 minuti. Ilicic e Lykogiannis inseguono un pallone (probabilmente destinato ad uscire) sul lato destro del campo. Si sgomitano fino ad oltre la linea laterale, poi il cagliaritano (già ammonito) affonda una gomitata allo sloveno che reagisce scalciando. L’arbitro Abisso estrae il rosso diretto per Ilicic e grazia inspiegabilmente (il Var?) la gomitata del rossoblu. Atalanta resta sotto di un gol ed in dieci per i 60 minuti restanti. Oltre a questo episodio, l’arbitro Abisso si è reso protagonista di alcuni gialli e chiamate quantomeno discutibili, ed è sembrato voler ergersi a vero protagonista della gara. Possono sicuramente capitare giornate storte e Abisso l’ha avuta in pieno. In parità numerica avremmo assistito sicuramente ad un’altra gara, probabilmente equilibrata, perché il Cagliari di Maran è una squadra tecnicamente molto buona ed equilibrata sul campo, che si è poi dimostrata in grado di giocare sugli squilibri della squadra di Gasperini e di approfittarne. Vediamo come.
Solito modulo iniziale per l’Atalanta (3-4-1-2) al quale risponde Maran con il 4-3-1-2, dove l’uruguaiano Oliva (la novità più importante di giornata) gioca in mezzo a Rog (sinistra) ed a Castro (destra). Il Cagliari ha sicuramente un buon inizio e già dai primi minuti mostra quale sarà lo spartito dell’incontro. Una squadra equilibrata che non vuole concedere campo ai pericolosi attaccanti dell’Atalanta, che difende schierandosi con il 4-3-3. Il Cagliari (quando è riorganizzato basso per difendere) esercita la pressione per recuperare la palla qualche metro sotto la linea di metà campo e se recupera la sfera, gioca in verticale negli spazi che si creano. Come al terzo minuto (vedi immagine sotto), dove dopo aver recuperato la palla sullo sviluppo laterale dell’Atalanta, Oliva lancia nello spazio Simeone che riuscirà ad arrivare a tu per tu con Gollini (xG 0,11).
Il Cagliari porta sempre pressione sul portatore di palla dell’Atalanta, ma accorcia in pressione alzando le linee solo in determinate situazioni. Una di queste è quando la palla esce sulle corsie laterali ed il ricevente è spalle alla porta.
Maran ha già vinto negli ultimi due precedenti a Bergamo e conosce bene il gioco di Gasperini, quindi pressa ma non sbilancia il suo Cagliari. Sulle rimesse dal fondo evita la pressione dell’Atalanta lanciando lungo e se costruisce dal basso, il giocatore che riceve in mediana deve rigiocare la palla di prima in verticale negli spazi che l’Atalanta, alzandosi, concede.
Al 20’ minuto l’azione che porta alla conclusione di Rog ha uno sviluppo simile. Pisacane riceve un passaggio laterale da Klavan, mentre l’Atalanta sta salendo in pressione. Il cagliaritano gioca la sfera verso Oliva prima che Castagne possa concretizzare la sua azione (immagine sotto).
Per mettere fuori tempo la pressione dell’Atalanta, Joao Pedro (su cui sta salendo Pasalic) finta la ricezione facendosi passare la palla tra le gambe (immagine sotto).
Alle sue spalle Castro anticipa Palomino mettendo un pallone di prima alle spalle della difesa atalantina dove Rog può ricevere in velocità e puntare Gollini ( xG 0,11).
Che siano dribbling, anticipi sbagliati o giocate in velocità come quella mostrata sopra, se qualcosa va storto nel «timing» dell’azione di pressione dell’Atalanta, per la difesa orobica si creano sempre situazioni pericolose dove deve coprire ampi spazi dietro la difesa (come l’azione vista sopra) o difendere in sotto numero.
Il Cagliari nella prima mezzora riesce a tirare per ben 6 volte (xG totali prodotti 0,83), l’Atalanta ci riesce solo in un paio di occasioni (xG totali prodotti 0,13). In fase di non possesso la squadra di Maran riesce a contenere bene gli sviluppi laterali dell’Atalanta mentre il possesso palla in questa parte di gara è equilibrato. Al 32° minuto il Cagliari passa in vantaggio sugli sviluppi di una punizione battuta dalla trequarti di destra dell’attacco rossoblu e che finisce in rete a causa di una sfortunata deviazione di Pasalic. La squadra di Maran anche se lo fa in modo piuttosto fortunoso è meritatamente in vantaggio. La reazione dell’Atalanta è nella conclusione di Gomez di destro dal limite (xG 0,03) che prima si stampa sulla traversa e poi rimbalza sulla testa di Olsen finendo fuori.
Al 39° minuto l’episodio descritto sopra che procura l’espulsione di Ilicic. Da lì in poi l’Atalanta continuerà a provarci, ma chiaramente in inferiorità numerica dovrà rinunciare a pressare alto il Cagliari per una buona parte dei 60 minuti rimanenti.
A una manciata di minuti dalla fine, Gasperini sostituisce un evanescente Muriel (pur agendo per gran parte del tempo in posizione centrale ha inciso pochissimo) con Barrow, che ridona un po’ di brio agli sforzi offensivi dell’Atalanta, che per onor di cronaca, ci prova fino all’ultimo minuto.
Si ferma l’attacco dell’Atalanta che fino a questo punto del campionato aveva prodotto sempre almeno due reti a partita, e la squadra di Gasperini frena bruscamente, scivola in quarta posizione dove si fa raggiungere proprio dal Cagliari di Maran.
Non un ottimo viatico per i nerazzurri che mercoledì dovranno affrontare in Champions League il proibitivo Manchester City di Guardiola, mentre al ritorno in campionato saranno di scena a Marassi ospiti della Sampdoria.
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