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Le prime sette giornate di campionato si sono concluse e la classifica sorride all’Atalanta che occupa in solitaria la terza posizione forte di ben 16 punti, frutto di 5 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. Per la squadra di ...
Le prime sette giornate di campionato si sono concluse e la classifica sorride all’Atalanta che occupa in solitaria la terza posizione forte di ben 16 punti, frutto di 5 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta. Per la squadra di Gasperini la miglior partenza in Serie A di sempre. Ad una partenza così brillante in campionato non è seguita però un’altrettanto partenza positiva in Champions League, dove, pur giocando con squadre forti ma alla «portata» dei nerazzurri, l’Atalanta non ha raccolto nessun punto, incassando 6 reti a fronte di 1 sola segnata.
I gol subiti restano l’unico neo anche nella brillante partenza dell’Atalanta in campionato. La squadra di Gasperini ne ha subiti 10 in 7 gare ufficiali (1,42 gol subiti di media a patita). Al miglior attacco (18 le reti sin qui segnate) fa da contraltare la decima difesa (ma sarebbe meglio riferirsi all’intera fase difensiva) del campionato. Partiamo da questi dati per porci alcune domande e tentare di vedere se l’analisi stessa dei dati a disposizione ci può fornire qualche risposta.
Il primo dato che ci fornisce qualche indicazione utile è quello riguardante i gol incassati in situazioni da gioco fermo. L’Atalanta ha subito nelle prime 7 giornate di campionato 5 gol scaturiti da questa particolare situazione di gioco. Se si esclude il rigore subito a Marassi contro il Genoa e trasformato da Criscito, restano comunque 4 le reti incassate.
Per capire meglio le dimensioni di questo problema, basta confrontare alcuni dati. L’Atalanta è riuscita a tirare per 33 volte in situazioni da gioco da fermo (o nei 15 secondi successivi a queste situazioni) segnando 3 reti (anche l’Atalanta in campionato ha avuto 1 rigore a favore che ha trasformato). Le avversarie sin qui incrociate sono riuscite a tirare 23 volte (il 30,3% in meno rispetto ai tiri dei nerazzurri), ma gli xG concessi in queste situazioni sono stati 4,38 (0.19 xG di media a tiro), contro i 3.19 xG creati dai nerazzurri ( 0.10 xG per tiro). Il rateo di conversione (reti/tiri x 100) dei nerazzurri si attesta al 9% mentre quello delle avversarie sin qui incrociate è del 20%.
Una situazione questa, che da favorevole (l’Atalanta era uno dei club di Serie A a sfruttare meglio queste situazioni, soprattutto gli sviluppi dei calci d’angolo a favore), si sta trasformando in punto debole. L’Atalanta concede dunque alle proprie avversarie tiri ad alta probabilità di realizzazione da palla inattiva, e se il 50% delle reti subite nascono da queste situazioni, questo è sicuramente un particolare su cui dovranno lavorare Gasperini ed il suo staff.
Perdere il confronto sull’intensità ha causato agli uomini di Gasperini più di un problema. Le palle perse sono state 125, contro le 102 di media in campionato (il 22,5% in più) con la precisione dei passaggi calata al 78% (83% di media in campionato) e che si è riscontrata anche nei 130 passaggi tentati in meno rispetto alle gare di campionato (vedi immagine sopra). Le difficoltà in fase di sviluppo si sono riflesse in una squadra dal baricentro forzatamente più basso ed esposta alle continue ripartenze dei croati. In questa situazione ha funzionato male anche la pressione alta, con l’indice PPDA prossimo a 11 (contro gli 8 circa della media di campionato). Che ha fruttato solo 8 palle recuperate nella parte più alta del campo.
Le palle perse in uscita e le ricezioni tra le linee dello spagnolo Dani Olmo hanno creato più di un problema ad una retroguardia nerazzurra impostata sull’ 1 vs 1, dove la responsabilità individuale in ogni duello difensivo è massima. I dribbling dello spagnolo (12 riusciti sui 18 tentati) hanno continuato a creare scompiglio nella retroguardia nerazzurra che è dovuta ricorrere a complicate scalate o a difendere in situazioni di inferiorità numerica.
Nella gara di Zagabria tutto questo si è tradotto in un 4-0 a favore dei croati con 12 tiri effettuati dalla Dinamo di cui 6 nello specchio della porta. Gli xG concessi dai nerazzurri sono stati 1,56 contro gli 1,12 della media di inizio campionato. Tre dei 4 gol croati sono stati l’espressione di questo modo di difendere e sono stati generati da tiri presi nel cuore dell’area di rigore con un valore in xG elevato (0,42 Leovac al 10° minuto, 0,38 Orsic al 42° minuto, 0,20 Orsic al 68° minuto). Anche se in termini di xG e tiri concessi i 4 gol subiti sono sembrati comunque troppi, l’aggressività della difesa nerazzurra, quando non funziona, concede agli avversari delle grosse opportunità se non per numero, sicuramente per qualità. Il rateo di conversione della squadra di Bjelica è stato del 33% nella gara contro l’Atalanta.
La gara contro lo Shakhtar è stata sicuramente una prestazione diversa, con gli indici nerazzurri ben al di sopra della media stagionali (numero dei passaggi, qualità, recuperi palla, PPDA su tutti). Gli xG prodotti sono stati 2,34 se si esclude il rigore di Ilicic (3 xG compreso il rigore).
Gli xG concessi allo Shakhtar sono stati solo 0,62 frutto di 12 tiri di cui 6 finiti nello specchio della porta. Ma come si può notare dall’immagine riprodotta sopra, lo Shakhtar mette a frutto le uniche due occasioni concesse dall’Atalanta nella propria area di rigore: Junior Moraes al 41° minuto (xG 0,12) e Solomon al 95° minuto (xG 0,33). La somma dei restanti 10 tiri (8 da fuori area e 2 da dentro l’area ma molto defilati) produce soltanto 0,17 xG totali.
Anche in questa occasione la difesa dell’Atalanta è stata punita da una squadra che pur subendo per la maggior parte del tempo il gioco dei nerazzurri, ha saputo approfittare delle sbavature del suo sistema difensivo.
La squadra Ucraina altrettanto forte fisicamente rispetto all’Atalanta ha vinto il 52% dei duelli (119 su 229) e con la mobilità e la capacità posizionale dei suoi attaccanti (ovvero la capacità di scambiarsi posizione e ruoli) hanno spesso reso difficili le letture dei difensori (e centrocampisti) nerazzurri, come in occasione del primo gol, dove Toloi è alto in marcatura su Taison e de Roon è chiamato a difendere (e a cercare l’anticipo) in profondità su Alan Patrick, in una linea difensiva in cui il sistema di difesa di reparto (coperture) è di difficile attuazione.
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In Europa, dove il tasso tecnico è sicuramente maggiore, a fronte di 2,18 xG concessi nelle 2 partite di Champions League, si sono subite ben 6 reti.
Il sistema difensivo nerazzurro si dimostra rischioso in alcuni dei suoi aspetti, ma se in Italia poche squadre riescono ad approfittarne (la Roma di Di Francesco era una di queste, anche se i cali d’intensità che subiva durante la partita non le permettevano di chiudere il risultato), nel cammino europeo sin qui percorso, le avversarie di turno ne hanno pienamente approfittato, lasciando la squadra di Gasperini a 0 punti.
Le due gare (proibitive sulla carta) contro il City che attendono l’Atalanta al rientro dalla sosta, ci diranno se è cambiato qualcosa nell’atteggiamento in fase di non possesso dei nerazzurri nella massima competizione europea e ci diranno se Gasperini insisterà senza se senza ma con la sua idea di gioco, oppure cercherà qualche soluzione per arginare alcune vulnerabilità del suo sistema difensivo.
fonte dati wyscout
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