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Заголовок: | Tecnica e furbizia: così lo Shakhtar ha resistito all’Atalanta (buona, comunque) |
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Lo Shakhtar Donetsk punisce forse in modo eccessivo l’Atalanta nel finale di gara dell’esordio casalingo in Champions League. Era una gara da vincere assolutamente per continuare a sperare e l’Atalanta ci ha provato per 94 minuti contro ...
Lo Shakhtar Donetsk punisce forse in modo eccessivo l’Atalanta nel finale di gara dell’esordio casalingo in Champions League. Era una gara da vincere assolutamente per continuare a sperare e l’Atalanta ci ha provato per 94 minuti contro un avversario forte tecnicamente, forte fisicamente e ottimamente disposto sul campo, ma si è dovuta arrendere al 94’ al gol di Solomon. Lo Shakhtar Donetsk è una squadra ostica, abituata a palcoscenici importanti e lo ha fatto capire per tutto il tempo di gara, controllandone i ritmi di gioco. Ha atteso nei primi minuti di gara, lasciando sfogare l’Atalanta. Ha accelerato una volta passata in svantaggio fino a rimontare sul finire del primo tempo e negli ultimi minuti di questa frazione di gioco ha tentato di passare in vantaggio. Ha controllato in modo prudente (ma mai rinunciatario) per tutto il secondo tempo ed ha colpito con l’ultima azione utile della partita. In sostanza ha giocato ed approfittato della necessità dell’Atalanta di vincere questa partita prima del doppio proibitivo confronto contro il City. Vediamo nei dettagli della match analysis cosa ha detto questa partita.
Se si può parlare di maggior esperienza degli arancio neri, la traccia è evidente in questi dettagli. Spezzare i ritmi dell’Atalanta approfittando dei falli commessi (11 per lo Shakhtar) e subiti (21 fatti dall’Atalanta). Restano per terra un’infinità di tempo gli uomini di Castro, ma in questo modo spengono sul nascere la continuità dell’Atalanta, soprattutto nella ripresa. I nerazzurri non possono far altro che adattarsi. Spingono ma sono ben disposti e pur attaccando cercano di non perdere equilibrio, ma la vogliono vincere a tutti i costi fino a commettere l’errore fatale.
Lo Shakhtar è schierato da Castro con il canonico 4-2-3-1, che in fase di non possesso si abbassa in un 4-2-4 molto basso e tutto dietro la linea della palla. Concede la costruzione bassa all’Atalanta, ma diventa aggressivo appena si giunge in mediana dove perdere palla, mentre le linee si stanno alzando e gli esterni vanno in massima ampiezza, diventa sanguinoso.
L’inizio è tutto nerazzurro e per 20 minuti buoni, l’Atalanta sembra poter domare anche il «gigante» ucraino. La manovra dell’Atalanta ha il solito sviluppo laterale e a destra la coppia Ilicic e Hateboer creano più di un problema a Ismaily, con Taison costretto ad arretrare in copertura in più di un’occasione. Al 27' minuto da una apertura di de Roon per Hateboer lasciato completamente libero nasce il traversone del primo gol, con lo Shakthar completamente chiuso sul centro.
L’Atalanta non si accontenta; resta propositiva, molto alta e aggressiva sul campo, anche quando lo Shakhtar comincia a mostrare le sue doti (non indifferenti) in palleggio. Al minuto 41 gli ucraini ne approfittano. Toloi è alto e de Roon (scalato nei 3 di difesa in questa situazione) esce nel tentativo di anticipare la ricezione di Alan Patrick, che lo aggira e serve il taglio di Moraes alle spalle di Palomino e può battere Gollini.
Lo Shakhtar gioca bene sul finire del primo tempo. Moraes è duttile in grado di abbassarsi e dialogare con i compagni. Duetta spesso con Kovalenko (il trequartista e cervello dello Shakthar). Marlos e Taison stringono al centro quando ricevono le sovrapposizioni degli esterni, soprattutto quella di Ismaily sulla fascia sinistra.
Alla fine del primo tempo, 54% di possesso palla per l’Atalanta, 249 passaggi (83% completati) e 5 tiri (2 in porta). Lo Shakhtar 46%, 6 tiri di cui 3 in porta.
Il secondo tempo inizia con l’Atalanta estremamente bassa nei primi minuti e con Zapata che sbaglia un paio di appoggi facili dopo aver addomesticato altrettanti lanci lunghi provenienti dalla difesa. Gomez resta basso ad impostare e molto lontano dalla porta in questo inizio di ripresa, poi lo Shakhtar decide di controllare restando molto bassa e lasciando il palleggio all’Atalanta.
L’Atalanta è attesa ora dalla proibitiva doppia sfida contro il Manchester City. Accantonate le speranze di qualificazione alla fase eliminatoria della Champions League, il gol subito nel finale riduce di molto la possibilità di agganciare anche il terzo posto nel girone che garantirebbe l’accesso ai sedicesimi di finale dell’Europa League. Restano comunque 4 giornate da giocare, senza nessun assillo per i ragazzi di Gasperini, nella speranza di poter raccogliere qualche soddisfazione. Rispetto alla gara di Zagabria è tornata in campo l’Atalanta, che è sì stata sconfitta, ma non domata da un avversario che non gioca in una delle leghe più forti e conosciute d’Europa, ma che ha molta qualità nella sua rosa.
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Дата публікації: | 02.10.2019 8:01:22 |
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Категорії (оригінал): | Match Analysis |
Додано: | 02.10.2019 9:02:52 |
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